giovedì 12 ottobre 2017

KENYA 2017 ALLEANZA SAMBURU

I Samburu: nel loro modo di vivere si tengono strette le tradizioni fatte di routine, di compiti precisi e di tabù in parte incomprensibili.
I Samburu sono un popolo nomade che viaggia senza una meta precisa ma che comincia il suo viaggio pensando al bene della collettività, del villaggio.
Ci hanno accolto cantando e saltando.
Ci hanno adornato con le loro pesantissime collane di perline infilate sul cuoio.
Ci hanno fatto ballare con loro.
E poi ci hanno illustrato il villaggio: l’area per gli animali, l’area del mercato, l’area in cui gli anziani si riuniscono per deliberare.
E poi la scuola: una zona in cui un “saggio” insegna ai bambini a contare in inglese o le lettere dell’alfabeto o qualche canzoncina.
I samburu sono un popolo molto gerarchizzato; ogni singola tappa di avanzamento corrisponde al superamento di una soglia di età.
Sono un popolo poligamo, come ci è stato raccontato: un uomo può avere fino a 5 mogli ma le nuove generazioni sono poco propense a rispettare questa tradizione.
Avere più mogli vuol dire avere più figli ma spesso, ci hanno raccontato con non pochi coloriti esempi, i rapporti tra le mogli non sono proprio idilliaci.
Al primo matrimonio è il padre dello sposo a pagare per la sposa, ma dalla seconda moglie in poi è lo stesso sposo a portare in dono mucche e tori alla famiglia della futura sposa.
Le donne impiegano circa due settimane per costruire le capanne utilizzando bastoni intrecciati, fango e sterco di vacca. Le capanne sono rotonde con un piccolo ingresso chiuso da una coperta; non hanno finestre ma solo due fori che servono per far entrare aria. All’interno di queste piccole costruzioni ci sono due aree una per la mamma e le figlie femmine e l’altra per il padre e i figli maschi.
Le donne, naturalmente, si occupano di curare i figli.
Questi ultimi, tuttavia, sono figli del villaggio e soprattutto in caso di morte della mamma o dei genitori, tutti si occupano dei piccoli orfani.
Gli uomini si occupano principalmente della difesa del villaggio: leoni ed elefanti sono sempre in agguato.
I Samburu vivono nel Kenya settentrionale molto arido e secco da qui è nata la nostra domanda su come si nutrissero: “il sangue si rifà “ci hanno risposto: sangue estratto dalla gola dei bovini e latte sono il cibo quotidiano dei Samburu. I bambini piccoli bevono solo latte fino alla tappa in cui il loro stomaco e intestino non è in grado di gestire il miscuglio di cui sopra.
Essendo nomadi, appunto, in questo modo non devono fare stoccaggio del cibo.E perché non mangiano la carne di mucca o non vanno a caccia?Non cacciano perché considerano sacro il bestiame, sacro il pesce e tutti i volatili.Sacrificano il bestiame solo in occasioni di cerimonie importanti come ad esempio il matrimonio.
Sono arrivata in quei giorni d’agosto, in questo villaggio, parzialmente consapevole di cosa mi aspettava; il libro “Sul cuore nudo della Terra” mi aveva già coinvolto. Ma, chiuso il libro e salutato gli amici Samburu ho pensato a quante volte andiamo avanti quasi senza una meta e ci sembra spesso sbagliato e difficile…ho capito che non è sempre così.
A volte siamo noi a dover imparare che quello che sembra incoerente, a prima vista, in realtà ha un non so che di perfetto.
Alla prossima
xxxValeGirovaga

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