mercoledì 29 novembre 2017

Arabia Saudita BLACK OR WHITE?

La settimana scorsa tutto il mondo impazziva ed impazzava per il black Friday.
Oggi vi svelo una curiosità che ha aggiunto un tassello in più alle cose che scopro e imparo: in Arabia Saudita, ed in generale nel mondo arabo, il black Friday si chiama WHITE Friday.
Probabilmente l’intuizione, la spiegazione, arriva immediata: non si può associare il giorno sacro, il giorno della preghiera, al colore nero; è al limite del sacrilegio.
Il mio desiderio di capire un po’ di più mi ha portato a scoprire le origini del black Friday.
I primi “documenti” a citare il Black Friday risalgono all’anno 1610!!
Nella versione più moderna si tratta di una festa nata negli USA e che cade il giorno dopo il Thanksgiving day (Festa del ringraziamento).Nel giorno del black Friday inizia ufficialmente lo shopping natalizio e per questo motivo le grandi catene, soprattutto di elettronica, organizzano saldi irripetibili.
Tuttavia si parla di venerdì nero anche in riferimento ai registri contabili dei commercianti che finalmente, dopo periodi di magra, ricominciavano a scrivere in nero i conti positivi grazie alle maggiori vendite; si parla di black Friday anche riferendosi alla storia degli schiavi neri “svenduti” proprio il giorno dopo la festa del Ringraziamento; infine, un’ultima versione del Venerdì nero, riguarda il giorno in cui gli studenti dovevano sostenere gli esami: l’ultimo giorno della settimana!
Se tutto questo incuriosisce anche voi fate un giro in rete; io vi lascio un link interessante:
https://blog.oup.com/…/origin-black-friday-other-black-days/
E infine:mai sentito parlare del Cyber Monday?😉
Alla prossima
xxxValeGirovaga

sabato 11 novembre 2017

IL GRANDE GIORNO AD ABU DHABI IL MUSEO DEL LOUVRE

Mi sono gustata questo video https://youtu.be/KzNKaV8P4aQ emozionante fino all'ultimo secondo e mi sono trasportata con i ricordi fino ad Abu Dhabi perché ho vissuto 3 anni in questo meraviglioso posto del Mondo nella speranza di assistere all'inaugurazione ma non è accaduto.
Di cosa parlo? Dell’apertura del museo Louvre.
Oggi è il grande giorno e io provo una sottile emozione a pelle pensando a quel luogo magico ad Abu Dhabi: l’isola di Saadiyat in cui sorge il museo Louvre di Abu Dhabi.
"Saadiyat" significa felicità ed è in questa parte della città che ormai 10 anni fa è stata posta la prima pietra di un monumentale museo tanto grande quanto le polemiche e le problematiche che ha portato con sé. Ma lasciamo da parte le polemiche, che non mi hanno mai attratto, e vi racconto qualche fatto:
-Il 7 marzo del 2007 la Francia annuncia un accordo con l’Emirato di Abu Dhabi per la costruzione di questo museo “prestando” il nome di Louvre.
-Gli Emirati Arabi Uniti, in base a questo accodo, verseranno per 30 anni 700 milioni di Euro .
-Il Louvre di Abu Dhabi godrà del prestito di alcune opere di musei francesi in numero sempre progressivamente inferiore.
-Per quindici anni la Francia fornirà annualmente quattro mostre.
-Per il grand opening è arrivata da Parigi un’opera di Leonardo.
-Una cupola a nido d'ape di otto strati, che richiamano forme geometriche in stile arabico, è il tetto su cui si appoggia l’intero museo.
- La cupola misura 180 metri di diametro ed è composta da circa 8mila stelle metalliche.
-Il museo ha una superficie totale di 97 mila metri quadri.
-Ospita al momento 620 opere.
Io sono certamente di parte, ma la mia vita ad Abu Dhabi è stata senz'altro molto completa perché il posto offre un notevole livello di interculturalità.
In misura molto più grande ed in termini decisamente più importanti questo museo è ispirato alla tolleranza e, sebbene dalle notizie raccolte, traspare che al momento non è permesso esporre opere di nudo, ci sono opere che rappresentano le varie religioni nel Mondo. Ad esempio in una sala è stata posizionata una statua dipinta della Vergine con il Bambino in prossimità di un Corano siriano del Duecento; tutto questo come a voler dire che nel rispetto reciproco si può davvero convivere bene.
E lo sceicco di Abu Dhabi, che tutta la popolazione degli emirati rispetta fino alla quasi venerazione, per questo verso della sua azione è davvero un illuminato.
E allora cara Abu Dhabi aspettami che adesso ho quel motivo in più per tornare a respirarti!
Se volete saperne di più: https://www.louvreabudhabi.ae/
A presto
xxxValeGirovaga

domenica 5 novembre 2017

Arabia Saudita:Jubail IL MARE

Ci sono momenti in cui le origini tornano prepotentemente a galla e in questo caso me ne sono accorta quando ho avvertito la pace che il mare ti può regalare.
Il mare è un concetto che mi appartiene perché avendo vissuto la mia infanzia e adolescenza a Lecce, le vacanze erano al mare salentino.
Ma qui vivo nel deserto e la ricerca di un mare degno di questo nome sembrava impossibile; alla fine però lo abbiamo trovato.
A circa un’ora di strada da Al khobar si trova Jubail.
Un posto strano perché molto diverso dalla trafficata e sempre in costruzione Al Khobar.
Strade ordinate e verdeggianti conducono, dopo aver costeggiato il deserto, ad un compound con spiaggia privata aperto agli stranieri.
Grazie ad una convenzione con il compound in cui vivo abbiamo potuto trascorrerci due giorni.
Mai decisione così improvvisa e senza grandi programmazioni è stata tanto piacevole.
La pace che ti regala una passeggiata in spiaggia di mattina presto o il gusto di un perfetto tramonto sul mare ti fa sentire in vacanza e ti fa staccare dalla routine quotidiana e, in un posto bizzarro come l’Arabia Saudita, direi che è necessario.
Il compound poi è davvero spettacolare: grande, organizzato e ovviamente non manca di nessun servizio primario. La maggior parte di abitazioni sono ville che si affacciano sulla spiaggia tutte finemente arredate e con un bellissimo spazio verde antistante l’ingresso.
Il ristorante con una bella piscina vista mare è, anche qui, il cuore pulsante del compound.
E proprio bevendo un caffè in piscina che abbiamo conosciuto una persona di una certa età che credo ricorderò a lungo: un ex marines americano che ha “vissuto” la guerra del Golfo (e non solo quella)sia come militare che come civile.
I suoi occhi chiari e profondi dicevano molto più di quello che raccontava.
Ripensando ai suoi racconti mi ripetevo ”chissà quante ne avrà viste!”. Sarei stata ad ascoltarlo per ore.
In un posto di mare potrei viverci per sempre; forse non in Arabia Saudita, ma di certo Jubail mi rivedrà molto presto!
A presto
xxxValeGirovaga