venerdì 31 marzo 2017

Arabia Saudita:deserto di Damman GITA FUORI PORTA















E' risaputo che adesso siamo nel deserto e anche se a volte me lo dimentico quando arrivano le tempeste di sabbia me lo ricordo e come..
Tempeste di sabbia a parte, il deserto saudita offre la possibilità di vedere le rose del deserto.

E' stato così che, venerdì scorso ,approfittando delle temperature ancora accettabili,ci siamo armati di pala alla ricerca di questa preziosità appena fuori Al Khobar.
Il paesaggio è cambiato all'improvviso e senza neanche bisogno di scavare erano li, le rose del deserto, non proprio belle come sapevo.


Nel mezzo del nulla però, un saudita alla guida del suo pick- up pieno di pane raffermo, ha richiama la nostra attenzione e in un inglese un pò stentato ci fa capire che ci vuole condurre in un posto non troppo lontano per raccogliere le VERE rose del deserto.
Vuoi rinunciare ad una proposta cosi allettante? No di certo..e in men che non si dica siamo arrivati in un posto ancora più sperduto,ma, complice una luce naturale meravigliosa , ancora più bello con tante rose del deserto sparse qua e là e baciate da quella luce..sembravano esplose dal nulla, perfette, adagiate sulla sabbia rossa.
Poi come se spuntassero dal nulla una ventina di cammelli scuri, lenti come il sole che cominciava a calare, ci sono venuti incontro.Ero estasiata,mi sembrava tutto irreale,.Spiccava un cammello bianco, fiero, che Hamad, il nostro amico saudita, ci ha spiegato essere il più prezioso e costoso proprio per il suo colore.
I cammelli sono i suoi e lui, Hamad, è un professore di arabo in una scuola a Damman.
Gli chiediamo cosa faccia con tutti questi cammelli; Hamad, tira un sospiro,guarda in alto, si tocca il petto e dice che lui sta bene, è sereno, è felice solo sapendo di avere i cammelli.
In questa cultura possederne è segno di prestigio e benessere non solo materiale..
Il sole continuava a regalare colori e il vento intanto si alzava e lui, il nostro amico, ci ha guidato verso una tenda che ha aperto con cura PER NOI.
E'la sua tenda beduina, in cui si rilassa, chiacchiera con altri uomini e prepara il caffè macinando i chicchi nel mortaio e facendolo cuocere sul braciere,,,.Non c'era molto in quella tenda pulita e ordinata ma si respirava un'aria che diceva" questo può bastare".
Il tramonto vero e proprio era ormai all'orizzonte ed e' sembrata la scena di un film quando un beduino che cura i cammelli ci ha portato il latte di cammella appena munto..spumoso e profumato di odori lontani ma non del tutto sconosciuti di bambina seppur diversi..
Dopo che non sapevo più cosa altro poteva accadere ci siamo salutati: Hamad,trasudava l'orgoglio di averci mostrato quanto di più prezioso aveva; non ha voluto nulla in cambio se non la nostra partecipazione ad uno spicchio di vita che non ci appartiene ma che è stato bello assaporare.

A proposito:secondo voi lo abbiamo assaggiato il latte di cammella?
Ps il pane raffermo nel pick up era per i cammelli.
Alla prossima
xxxValeGirovaga

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